Letture di inizio anno
«La bipolarità di un padre è un coltello lanciato nel vuoto ma verso di te che ne sei la figlia. Mio padre è pianti convulsi e disperati, si getta addosso, grida di avere pietà di lui per concedergli il tuo corpo, come se aggrapparsi ad esso potesse riportarlo alla serenità.[…] Mia madre invece è la donna che con l’età della consapevolezza ho scelto sempre di chiamare Lina, perché mi piace. E Lina, sì, perché crescendo ho anche creduto che “mamma o madre” fossero di un’intimità che non eravamo in grado di poterci permettere. Non ancora. Mia madre è la moglie di mio padre. È il sacrificio che l’ha allontanata dalla sua stessa vita, quella di donna. […] Mia madre è l’assenza nella mia vita e l’ossessione in quella di mio padre».
Nel suo romanzo d’esordio Isabella Borghese, giornalista, racconta la storia di Francesca, una vita segnata dalla malattia del padre e da amori contrastanti che mettono in gioco la sua identità sessuale, storie di sentimenti che restano sullo sfondo ma che le permettono di trovare la sua strada per decidere della sua vita. È il racconto in prima persona di una patalogia, la depressione bipolare, di cui si parla poco, soprattutto di cosa significa viverla quotidianamente come figlia. È la storia di una emancipazione sofferta ma necessaria. Una scrittura pulita, che promette bene.
Isabella Borghese, Dalla sua parte, Edizioni Ensemble, 2013, 192 pagine 15 euro