Barbara Bonomi Romagnoli | move
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La città delle donne – Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne (1)

Nessun palco e nessun testimonial: sabato 24 novembre saremo in tante, tutte protagoniste. E’ una scelta politica per ribadire, se ce ne fosse ancora bisogno, che il movimento delle donne non ha bisogno di «cappelli», benedizioni o simili per scendere in piazza e riprendere parola pubblicamente. Infatti è bastato un tam tam tra collettivi, associazioni e centri antiviolenza per tessere una rete che man mano si è ampliata, portando dentro differenze e complessità che hanno arricchito un percorso che è certamente difficile ma possibile.

Sabato tutte in piazza da protagoniste 24 novembre 2007 – manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne

A scorrere le adesioni verrebbe voglia di chiamarle ad una ad una. Tutte le associazioni, i centri, i collettivi e i gruppi di donne e le singole che disegnano la geografia del complesso movimento che arriverà a Roma il 24 novembre, per la manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne. Sono tante le storie che non conosciamo e che restano spesso nell’ombra, nonostante producano saperi e pratiche e riescano laddove spesso la politica istituzionale non arriva o non vuole entrare.

Nonviolenza. Femminile plurale Genova 2001. Una riflessione sulla nonviolenza a partire da sé

A Genova 2001 è successo qualcosa che non avevo mai visto e ho riflettuto su qualcosa su cui non avevo mai pensato riguardo me stessa. Ho visto la violenza cieca e irrazionale farsi corpo, quella violenza di carne e sangue che fino a quel momento avevo letto solo nei libri o nelle cronache di guerra e ad un certo punto, in mezzo ad una carica, mi sono detta: “Se trovo una pietra la lancio, mi devo difendere” e “quel che succede succede”, devo aver pensato un secondo dopo.
Allora mi son detta che forse non ero davvero pacifista-pacifica-nonviolenta come avevo fino a quel momento creduto. Il dubbio mi ha preso.

Olanda, dalle urne la conferma a Balkenende

La regina Beatrice avrà certamente bisogno di qualche giorno in più per sciogliere il bandolo della matassa post elettorale. Dopo aver ricevuto i partiti usciti vincenti dal confronto, oggi saranno chiamati a colloquio i partiti più piccoli.

Bologna, i migranti prendono la parola – Meeting dei media multiculturali

Più volte si è ripetuto che la costruzione dell’immagine dei migranti nei media avviene, molto spesso, attraverso la “lente” della cronaca. Meno spesso l’informazione è attenta alle complesse società che abitiamo, alle diverse culture che si incontrano e convivono. Si dà spazio ad ansie e paure fondate su stereotipi e pregiudizi.

La campagna dello «zar» Fini arriva a Roma – Droghe: reprimere e punire

Basta andare in Rete e dare uno sguardo veloce al mondo per capire che il governo italiano, in fatto di droghe, sta andando avanti come un centravanti di sfondamento, accecato dalle parole d’ordine: reprimere e punire. In Brasile, solo per fare un esempio, la scorsa settimana è passato, nella Commissione costituzionale e giustizia della camera, un progetto di legge che va in tutt’altra direzione, rispetto alle idee di Gianfranco Fini. La nuova legislazione brasiliana prevede la fine della pena carceraria per i consumatori di droghe e l’inasprimento delle pene per chi invece finanzia le attività collegate al narcotraffico.

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