Barbara Bonomi Romagnoli | La scelta giusta. Il nuovo romanzo di Nadia Terranova
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La scelta giusta. Il nuovo romanzo di Nadia Terranova

“L’università aveva dischiuso ad Aurora i propri cancelli insieme a un intero mondo di manifestazioni e collettivi. Lei ne fu frastornata, ma non tanto da lasciarsi scappare la prima occasione di tradire il padre: trovare conforto e speranza in una fede politica opposta. Da ragazzina Aurora non pensava che fosse possibile avere sul divorzio, o peggio sull’aborto, idee diverse da quelle respirate a casa e a scuola. Lei stessa, a tredici anni, disegnava svastiche sul diario cercando approvazione in famiglia. Entrando all’università, dalla dittatura del pensiero unico fu catapultata al mercato delle idee. C’erano il femminismo, il trotskismo, l’anarchia. Aurora si chiese cosa si nascondeva dietro a ognuna di quelle promesse di libertà e decise di prendere tempo per fare la scelta giusta”.

Il realtà non sapremo mai se Aurora ha fatto la scelta giusta, quel che è certo è che la protagonista de Gli anni al contrario di Nadia Terranova è una donna che, alla fine degli anni Settanta, ce l’ha messa tutta per uscire dalle gabbie strette di una famiglia tradizionale e patriarcale. Ma non c’è riuscita. Ha fallito lei, così come il suo compagno, Giovanni, figlio invece di una famiglia borghese progressista, che vorrebbe – negli anni della grande stagione dei movimenti in Italia – correre dietro alla passione politica fuori dal Pci di suo padre, financo quell’estrema della lotta armata, e invece si ritrova a inseguire dosi di eroina. Un romanzo denso e potente, che si legge in poche ore perché si viene risucchiati da una storia che a tratti toglie l’ossigeno, ci si sente in trappola quasi quanto Aurora e Giovanni alle prese a vent’anni con una bimba, senza soldi e prospettive, senza la capacità di parlarsi apertamente, senza riuscire a tenere insieme la loro crescita individuale con gli ideali e i sogni collettivi. Senza riuscire a uscire, nel caso di Giovanni, dal malessere esistenziale che è placato solo dalla droga. Come lui, tanti altri in quegli anni.

La loro tormentata storia d’amore che si intreccia con la storia del Paese, è vista da una provincia del Sud, Messina, dove si avvicinano e si confondono due mari ma dove si è lontani dalla “rivoluzione” che sembra avvenire nelle grandi città del Nord nel tempo “dell’orda d’oro”, dove tutto sembra possibile.

Terranova è nata nel 1978 e dunque non testimone diretta di quegli anni, ma nel suo romanzo d’esordio sembra voler sottolineare, con buona sapienza narrativa, quanto diverse possono essere le singole vite se distanti dai riflettori della Grande Storia. E lo fa con indulgenza verso chi non è riuscito nell’impresa non tanto di cambiare il mondo quanto se stesso.

Nadia Terranova, Gli anni al contrario, Einaudi Torino 2015, 144 pagine, 16 euro.

Pubblicato su LetterateMagazine n°103



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