Quei libertari anni ‘80, quando essere trans significava non volere la normalità
«Quando si cominciò a rivendicare, prima che i diritti, il diritto di esistere»: finché non lo leggiamo nero su bianco, non ci riflettiamo quasi mai sul nostro stare al mondo, su chi può esercitare questo diritto senza colpo ferire, senza pensarci su. E chi, invece, ha dovuto aggrapparsi a tutto per arrivare a mettere al centro del discorso – pubblico e privato – il proprio diritto a esistere. Come trans e, soprattutto, a nominarsi come esperienza umana significativa. Sì, perché non è certo semplice dare un senso alla propria vita se c’è una intera società che la nega, se non sono reperibili documenti, se il mondo attorno ti etichetta come capricciosa, sempre e comunque malata e fuori dalla norma.